1 Alzo gli occhi verso i monti… Da dove mi verrà l’aiuto?
2 Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra.
Il salmista sente l'impellente necessità di sollevare lo sguardo, rivolgendolo verso le cime dei monti che, per molti pagani, erano considerati luoghi sacri e abitati dagli dei. Tuttavia, qui il salmista compie un gesto diverso: osserva attentamente il panorama circostante, cercando una possibile fonte di aiuto, e si pone una domanda cruciale: "Chi potrà aiutarmi?". Spesso, quando cerchiamo soccorso, tendiamo a fare affidamento esclusivamente sulle nostre capacità umane.
Il salmista, invece, desidera alzare lo sguardo verso le cime dei monti con un obiettivo ben preciso: liberarsi dalle miserie terrene, sollevarsi dalle malvagità e meschinerie dell'umanità, che continuano a gravare su di lui. È consapevole della sua condizione e delle sue limitazioni, e desidera trovare nell'alto qualcosa che possa alleviare il peso, garantire sicurezza e donare pace. Alzare lo sguardo verso i monti significa presentarsi a Dio senza riserve, con le proprie debolezze, peccati, delusioni, ansie, tristezze e gioie. È una preghiera, un atto di adorazione, un incontro diretto con Dio.
La domanda "Chi potrà aiutarmi?" diventa, per il salmista, una risposta decisa, pronunciata con fermezza e certezza interiore: "L'aiuto mi viene dal Signore". In ogni situazione della vita, in ogni circostanza, solleviamo i nostri occhi verso i monti, cioè rivolgiamo il nostro sguardo a Dio in preghiera. Invochiamolo, supplichiamolo, dialoghiamo con Lui, poiché Egli ha piani e progetti unici per ciascuno di noi. Chiamiamolo, e dalla Sua mano riceveremo aiuto e benedizioni.
Edoardo Arcidiacono (25 gennaio 2024)